Il Red Hat Open Source Day è il luogo e il modo in cui le idee migliori diventano realtà, dove imparare, fare networking e capire l’essenza dell’open source. È l’unione di ispirazione e azione, per lavorare su ciò che hai, verso ciò che vuoi, puntando ai tuoi obiettivi di business futuri [dalla pagina ufficiale del Red Hat Open Source Day 2019]
Partiamo dalla definizione di “successo”… perché una domanda che mi sono posto molte volte mentre cercavo di organizzare l’Alfresco Meetup era: in base a quali parametri potrò dire se l’evento sarà andato bene?
Anche se sembra una pura speculazione narcisistica, la risposta a questa domanda era molto importante, perchè doveva indicarmi la direzione verso la quale indirizzare le energie.
E come per tutte le cose importanti, una risposta “giusta” ovviamente non c’era…
Pensavo di iniziare questo post con qualcosa di serioso, un epitaffio o più semplicemente qualche frase ad effetto (ovviamente scopiazzata intelligentemente elaborata da un pensiero di qualcun altro).
Ma che si può dire sulla chiusura di una delle più longeve e lette riviste (nonché l’unica, negli ultimi tempi) di programmazione in Italia?
Ripiego quindi sui ricordi, che poi sono l’unica cosa che mi rimane, insieme ai numerosi “numeri” della rivista che ancora più o meno gelosamente conservo (almeno quelli su cui sono comparsi i miei articoli).
Ho partecipato all’Alfresco Devcon 2018… ed è stato fantastico!
Ho incontrato persone assolutamente speciali, ascoltato conferenze divertenti e interessanti, tenuto ben due lightning talk, ricevuto un premio per i miei contributi alla community… e più di tutto mi sono divertito un mondo!
Potreste anche fermarvi qui… ho detto tutto l’essenziale.
Se invece volete scoprire qualche dettaglio in più su quello che è successo a Lisbona nei due giorni a metà gennaio, condito di qualche aneddoto (forse) divertente, continuate a leggere…