Pensavo di iniziare questo post con qualcosa di serioso, un epitaffio o più semplicemente qualche frase ad effetto (ovviamente scopiazzata intelligentemente elaborata da un pensiero di qualcun altro).
Ma che si può dire sulla chiusura di una delle più longeve e lette riviste (nonché l’unica, negli ultimi tempi) di programmazione in Italia?
Ripiego quindi sui ricordi, che poi sono l’unica cosa che mi rimane, insieme ai numerosi “numeri” della rivista che ancora più o meno gelosamente conservo (almeno quelli su cui sono comparsi i miei articoli).
Ho partecipato all’Alfresco Devcon 2018… ed è stato fantastico!
Ho incontrato persone assolutamente speciali, ascoltato conferenze divertenti e interessanti, tenuto ben due lightning talk, ricevuto un premio per i miei contributi alla community… e più di tutto mi sono divertito un mondo!
Potreste anche fermarvi qui… ho detto tutto l’essenziale.
Se invece volete scoprire qualche dettaglio in più su quello che è successo a Lisbona nei due giorni a metà gennaio, condito di qualche aneddoto (forse) divertente, continuate a leggere…
Nel post Alfresco smart-folders (prima parte), abbiamo parlato di smart-folders di tipo System e Custom… che sono molto versatili ma hanno il “difetto” di dover essere attribuite manualmente ad ogni cartella. In molti scenari questa potrebbe rivelarsi una limitazione pesante.
Le smart-folders type-based sono pensate per aggirare questo ostacolo: ci permettono infatti di attribuire un template ad una cartella se questa è di un certo tipo o se ha un certo aspetto.
Il procedimento da seguire è un po' più complesso dei casi precedenti… ma con un po' di pazienza non sarà difficile padroneggiarle.
La metafora “cartelle e file” è stata introdotta nella preistoria dell’informativa (nei mitici laboratori Xerox di Palo Alto) ed è risultata tanto efficace, intuitiva e universalmente riconoscibile che ancora oggi è utilizzata praticamente da tutti i sistemi operativi…
…però…
…quando viene applicata in ambito documentale mostra più di qualche limite.
Il problema è che un albero di cartelle esprime solo uno dei tanti modi di classificare un insieme di documenti. È per questo che chi gestisce grandi archivi si trova spesso a dover ricorrere alla funzionalità di ricerca, per trovare i file che gli interessano.
Le smart-folders nascono per superare (o almeno mitigare) questi limiti.
Che fine fanno i documenti in Alfresco una volta che sono stati cancellati?
Come liberare spazio sul filesystem? Qui troverete alcune risposte a queste domande…
Tutti i servizi esposti su internet sono soggetti a rischi di sicurezza e Alfresco non fa certo eccezione!
In questo post riporterò alcuni consigli per la fase di installazione, utili ad impedire (magari!… meglio dire: rendere la vita un po’ più difficile) a malintenzionati di spiare o compromettere il vostro sistema. L’articolo suppone che come SO si utilizzi Linux ma i concetti sono validi in generale.